La chiesa di San Castrense

La chiesa, di origine quattrocentesca che sorge sull’omonima piazza, sopravvisse alla demolizione del monastero e l’attuale aspetto decorativo, che riveste un notevole valore storico-artistico, risale al rifacimento del 1624 per volere dell’Arcivescovo Girolamo Venero, autore di grandi cambiamenti nelle chiese di Monreale, che la risistemò e la ingrandì. All’esterno la chiesa presenta un prospetto dal disegno semplice e scandito verticalmente da lesene ad intonaco che delimitano il prospetto, il portale tuttavia è riccamente decorato con lesene, mensole e volute in pietra arenaria, un edicola sopra il portale accoglie la statua a tutto tondo raffigurante San Castrense. Internamente l’impianto della chiesa è rettangolare ed è ad aula unica. Il semplice schema planimetrico è suddivisibile idealmente lungo l’asse di sviluppo longitudinale in tre tronconi: la zona presbiteriale; la zona dell’assemblea liturgica, che spicca a tutta altezza con la sua volta a padiglione, che rappresenta la zona a più alta densità decorativa e la zona antistante l’ingresso, coperta da una bassa volta che sorregge il coro soprastante

Elementi decorativi

Nel presbiterio è posto un grandioso altare di preziosi marmi con ornamenti barocchi e con un grande tabernacolo d’argento con colonnine e con i lati le due statuine di S. Castrense e di S. Benedetto, il resto del presbiterio, che oggi appare piuttosto privo di altra decorazione, era un tempo arricchito da affreschi. Sopra l’altare nella parete spicca la grande tela di Antonio Novelli, padre del più famoso Pietro, del 1602, che raffigura la Madonna del popolo in Gloria, e, nella parte sottostante, altri piccoli affreschi dello stesso, raffiguravano i Santi protettori del tempo, S. Castrense, San Benedetto, San Giovanni, e San Ludovico di Francia, tutti incorniciati da decorazioni in stucco, tutti gli affreschi della zona absidale ed anche alcuni stucchi, come si è detto, sono andati perduti, nel 1950, infatti, furono eliminati in seguito a lavori di ristrutturazione, ne restano tuttavia alcuni sopra gli altari laterali. Le pareti laterali ospitano la decorazione a stucco articolandosi in tre ordini decorativi: nel registro inferiore quattro cappelle dedicate a San Benedetto, Santa Scolastica, Sacro Cuore di Gesù e Sacra Famiglia ospitano quattro altari in marmi policromi e stucchi di scuola del Serpotta decorati prevalentemente con festoni di fiori e frutta, elementi, questi, per nulla stilizzati, anzi definiti con grande cura e si caratterizzano per una grande aderenza al vero. Ognuno di questi elementi vegetali si caratterizza, come sovente nelle decorazioni serpottiane, regalando un affascinante risultato di insieme, e in un edificio sacro e altamente significativo per il culto monrealese come questo, non si può scindere l’aspetto esteriore dall’intento teologico, è chiaro quindi che i frutti della terra ricoprano al contempo due funzioni: essi sono doni che il cielo fa agli uomini che se raccolti e nutriti sono anche offerte degli uomini a Dio. Fiori, frutti, conchiglie, volute e putti oltre ad essere ornamento per se stessi fanno da cornice a piccoli affreschi e ad altre importanti opere quali reliquari barocchi in legno intagliato e dorato e a dipinti seicenteschi e settecenteschi come le grandi tele raffiguranti la Madonna del Rosario, la Madonna con le Sante Vergini, S. Teresa, S. Maria Maddalena, S. Apollonia, la Deposizione di Cristo, la Gloria di San Benedetto, e in ultimo anche la Madonna col Bambino e la Sacra Famiglia di Pietro Novelli nella seconda cappella della parete di destra, ritenuta un opera giovanile dell’artista. Lungo il registro intermedio delle pareti troviamo le grate delle monache in legno intagliato e dorato circondate anch’esse da stucchi raffiguranti santi, nel registro superiore delle pareti si trovano finestre che si alternano con figure in stucco a tutto tondo. Sopra la porta d’ingresso si trova la grande cantoria per le monache, ove forma un apposito spazio sopraelevato in cui prendevano posto le monache del monastero per assistere alla messa e cantare. Esso si presenta con grandi fitte grate dorate che s’innalzano sino al tetto, l’apparato ligneo decorativo consta di tre parti: la base è composta da quattro pannelli lignei intagliati e dipinti sorretti da mensole, la grata è formata da un parapetto curvilineo aggettante più grande e uno più piccolo posto poco al di sopra di una grande mensola lignea. L’opera di fine intaglio ligneo dorato culmina in una grande cimasa centinata, anch’essa riccamente intagliata e dorata, che segue l’andamento della volta del soffitto.

 

Fonte: Pro Loco

Latitudine
38.08014978635045
Longitudine
13.287136654370352
Immagine anteprima
Image
La chiesa San Castrense
Dove
Piazza S. Castrenze, 5
Tipologia Musei e cultura
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